I marocchini hanno una loro realtà culturale, molto dissimile dalla nostra occidentale, la loro innata fede li guida non solo nelle azioni della vita quotidiana, ma anche nella scelta dei cibi che sono consentiti consumare.

Nella lingua araba Halal significa “Lecito” e sono tutti gli alimenti di cui un buon islamico si deve cibare, al contrario Haram sono tutti quei cibi e quelle bevande che sono reputati pericolosi sia per il corpo che per la mente.

Perché la carne risulti buona deve seguire rigide regole, dal momento della produzione fino a quello della macellazione, che deve avvenire tenendo conto della massima cura dell’animale, che deve soffrire il meno possibile, prima di essere ucciso, gli vengono offerti acqua e fieno.

Non si mangia carne di cammello o quella di un animale trovato senza vita, gli animali permessi devono essere macellati secondo il rito islamico Dhabiha e da un musulmano esperto, mediante il taglio della gola, in modo da recidere con un solo colpo la trachea e le vene giugulari, il tutto dopo aver pronunciato il nome di Allah.

Nella religione musulmana è assolutamente vietato il consumo di carne di maiale, essendo questo un animale onnivoro, potrebbe cibarsi anche di carcasse o di alimenti guasti, ed essere portatore di malattie.

Allo stesso modo non si mangia carne di animali carnivori o di uccelli predatori, quella equina è sconsigliata per rispetto all’animale, invece è consentita quella dell’asino.

Gli alcolici meglio definiti come “Opera di Satana”, sono rigorosamente banditi, poiché al pari delle droghe danneggiano la salute, al contrario sono ammessi tutti gli alimenti vegetali, come piante e frutti della terra, si a pesci con le squame, no invece a quelli dotati di gusci, a balene, anguille e squali.

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