L’effetto Mozart è una particolare teoria scientifica portata avanti da numerosi ricercatori, i quali affermano che ascoltando musica classica, ed in particolare le sonate in re maggiore per due pianoforti di Mozart, si possa favorire un temporaneo aumento delle capacità cognitive di un individuo.

In pratica si tratta di una vera e propria procedura terapeutica, durante le sedute viene utilizzata come stimolo la musica di Mozart, stimolando l’orecchio e di conseguenza il sistema nervoso, si può interagire con i diversi comportamenti umani, a livello cognitivo, emotivo e relazionale.

Un primo beneficio è quello di favorire un naturale rilassamento, in grado di far diminuire il ritmo cardiaco e di abbassare i livelli di pressione, nel feto sembra agire positivamente sull’emisfero destro, specializzato nelle funzioni spazio-temporale, musicali ed artistiche.

Inoltre le musiche di Mozart sono caratterizzate dalla presenza di alte frequenze, che stimolano ed attivano positivamente i neuroni, è essenziale però che vi sia un ascolto attento ed attivo.

Questa strana teoria affascina molti scienziati e professionisti, i più scettici sono convinti che si tratti solo di un mito, in quando ascoltare musica di qualunque tipo sia classica che del proprio cantante preferito, aumenti la produzione di dopamina.

Un ormone che oltre a favorire benessere contribuisce a sviluppare una maggiore prestazione a livello cognitivo, sempre per un lasso di tempo limitato, circa 15 minuti.

Ciò viene avvalorato da numerosi psicologi che affermano che la cognizione dipende unicamente dall’umore e dalla prontezza, più piacevoli ed interessanti sono gli stimoli, minore sarà lo sforzo per apprendere.