Ci sono moltissime persone, sia uomini che donne, che tutti i giorni soffrono in silenzio di disturbi alimentari. Si tratta di problematiche della sfera emotiva che sono risolvibili grazie ai percorsi con lo psicologo Roma.

Per fare maggiore chiarezza su queste tematiche vediamo di capire con precisione quali sono questi disturbi alimentari.

L’anoressia

Che soffre di anoressia ha un rapporto malato con il cibo. Comportamenti tipici di questo disturbo sono saltare i pasti, digiunare e contare ossessivamente le calorie introdotte mangiando. Questo particolare disturbo un problema che ha a che fare con il controllo. Soprattutto in corrispondenza dei cambiamenti corporei tipici dell’età adolescenziale, si inizia a cercare di controllarli tramite l’alimentazione. Spesso chi soffre di anoressia conta i maccheroni ingeriti e divide il cibo nel piatto in pezzi sempre più piccoli.

Si ha un’immagine distorta di sé e si cerca a tutti i costi di arrivare a una certa forma fisica, spesso impossibile e irrealizzabile. Parte della colpa di questo disturbo è imputabile anche all’immagine della bellezza fornita dai mass media.

Il percorso con lo psicologo punta a ritrovare la serenità e soprattutto l’autostima di sé stessi. Accettare il proprio corpo così com’è ed evitare confronti con modelli impossibile da raggiungere, è possibile grazie ai servizi dello psicologo Roma.

La bulimia

Un altro disturbo alimentare chiamato bulimia. In questo caso, il comportamento diverso dall’anoressia poiché il ragazzo ha periodi di digiuno seguiti da grandi abbuffate, soprattutto di cibo spazzatura come merendine e simili. Il forte senso di colpa nell’avere ingerito così tanto cibo, porta a provocarsi l’emesi, cioè il vomito.

Anche la bulimia ha uno spettro chiamato rifiuto di sé stessi. Accettare il proprio corpo e riuscire a controllare le proprie emozioni negative in modo diverso fa parte del percorso intrapreso con uno psicologo Roma.

La via per la religione e per ritrovare la serenità è lunga ma sicuramente possibile se si accetta un aiuto esterno, evitando anche l’isolamento che non fa altro che peggiorare ed esasperare i disturbi alimentari.